Il contratto sociale by Jean-Jacques Rousseau;

Il contratto sociale by Jean-Jacques Rousseau;

autore:Jean-Jacques Rousseau; [Rousseau;, Jean-Jacques]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
ISBN: 9788858135921
editore: edigita
pubblicato: 2019-11-14T23:00:00+00:00


Capitolo secondo

Del principio che costituisce le varie forme di governo

Per esporre la causa generale di queste differenze bisogna qui distinguere il principe e il governo, come prima ho distinto lo Stato e il sovrano.

Il corpo della magistratura può essere composto d’un numero più o meno grande di membri. Abbiamo detto che il rapporto tra il sovrano e i sudditi era tanto più grande quanto più erano numerosi i componenti la popolazione, e per un’evidente analogia possiamo dire lo stesso del governo in rapporto ai magistrati.

Ora, la forza complessiva del governo, essendo sempre quella dello Stato, non è soggetta a variazioni: quindi, più esso usa questa forza sui propri membri, meno gliene resta per agire su tutto il popolo.

Dunque, più i magistrati sono numerosi, più il governo è debole. Dato che si tratta di una massima fondamentale, cerchiamo di chiarirla meglio.

Possiamo distinguere nella persona del magistrato tre volontà essenzialmente diverse. In primo luogo la volontà propria dell’individuo che tende solo al suo particolare vantaggio; in secondo luogo la volontà comune dei magistrati, che si riferisce unicamente al vantaggio del principe e si può chiamare volontà di corpo, che è generale in rapporto al governo e particolare in rapporto allo Stato, di cui il governo fa parte; in terzo luogo la volontà del popolo o volontà sovrana, che è generale, tanto in rapporto allo Stato considerato come tutto, quanto in rapporto al governo considerato come parte del tutto.

In una legislazione perfetta la volontà particolare o individuale deve essere nulla; la volontà di corpo, propria del governo, molto subordinata; e quindi la volontà generale o sovrana sempre dominante, regola unica di tutte le altre.

Al contrario, secondo l’ordine naturale, queste differenti volontà diventano più attive via via che si concentrano. Perciò la volontà generale risulta sempre la più debole; la volontà di corpo ha il secondo posto; la volontà particolare il primo fra tutti; dimodoché nel governo ogni membro è in primo luogo se stesso, poi magistrato, poi cittadino. Gradazione esattamente opposta a quella postulata dall’ordine sociale.

Ciò posto, se tutto il governo è nelle mani di un solo uomo, ecco perfettamente riunite la volontà particolare e la volontà di corpo; di conseguenza quest’ultima raggiunge il più alto grado d’intensità possibile. Quindi, poiché dal grado della volontà dipende l’uso della forza, e la forza assoluta del governo non varia affatto, il più attivo dei governi risulta quello di uno solo.

Al contrario, uniamo il governo all’autorità legislativa, facciamo del sovrano il principe e di tutti i cittadini altrettanti magistrati: la volontà di corpo, confusa con la volontà generale, non avra più attività di questa e lascerà alla volontà particolare tutta la sua forza. Perciò il governo, sempre con la stessa forza assoluta, si troverà nel suo minimum di forza relativa o di attività.

Si tratta di rapporti incontestabili, che trovano conferma anche in altre considerazioni. Si nota, per esempio, che ogni magistrato è più attivo nel suo corpo di quanto non lo sia ciascun cittadino nel proprio e che perciò la volontà particolare ha molto maggiore influenza



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